Aggiornamenti sulle conseguenze del Coronavirus nello sport

Sono più di 100 mila le persone contagiate da Coronavirus in tutto il mondo, di cui quasi 20 mila fuori dalla Cina.
Giovanni Malagò, presidente del CONI, ha indetto una riunione straordinaria con le Federazioni degli sport professionistici e degli sport di squadra.
La Federazione sport invernali ha sospeso ogni attività. Molte incontri importanti sono stati rinviati e la Champions League si giocherà a porte chiuse. Mentre si attendono le comunicazioni dall’Uefa il tennis si ferma.
La Figc ha convocato un Consiglio straordinario dopo la richiesta del Ministro per lo Sport Spadafora per valutare lo stop della Serie A.
Nel frattempo sono saltate le finali di Coppa del mondo di sci a Cortina poiché la Federazione internazionale ha bocciato la proposta italiana di far svolgere la manifestazione senza pubblico. La stagione dello sci alpino si concluderà quindi con le gare di Kranjska Gora, per quanto riguarda il calendario maschile, e di Aare per il calendario femminile. Le finali non saranno né recuperate né spostate in altra sede.

 

 

Dovrebbero iniziare il 24 luglio prossimo e protrarsi fino al 9 di agosto: sono le Olimpiadi di Tokio, che il Coronavirus sta mettendo in discussione perché se l’attuale contingenza non dovesse fermarsi e il virus annullarsi anche grazie all’arrivo della buona stagione, come succede per una qualsiasi influenza, sarebbe praticamente impossibile accendere la fiaccola olimpica sul tripode giapponese.

Le prossime due settimane sono cruciali per il Giappone per prevenire il dilagare della malattia“, ha dichiarato il premier giapponese Shinzo Abe, e ha poi anche chiesto alle principali associazioni sportive, culturali e associative del Giappone di aiutare il Paese posticipando di almeno due settimane l’organizzazione di eventi che prevedono il raduno di tante persone soprattutto in ambienti chiusi.

Intanto, parlando in Parlamento, il ministro delle Olimpiadi Seiko Hashimoto ha dichiarato: “Crediamo sia necessario prepararsi allo scenario peggiore per migliorare le nostre operazioni per raggiungere il successo“, aggiungendo che sono stati fatti piani “in modo da poter avere l’Olimpiade di Tokyo senza rischi“. Ma certo una dichiarazione del genere non può davvero rassicurare soprattutto dopo aver visto come le autorità giapponesi hanno affrontato il caso della Diamond Princess. Intanto, 2 giorni fa, Dick Pound, il membro più longevo del Cio e vicepresidente dello stesso, ha stimato che ci sia una finestra di tre mesi per decidere il destino delle Olimpiadi di Tokyo, che sono minacciate dal virus. Gli ha risposto piccato Yoshihide Suga, portavoce del governo giapponese, ha spiegato come Cio e organizzatori stiano andando avanti come pianificato nell’organizzazione dei Giochi. Poi Suga ha anche puntualizzato chiamando in causa proprio Pound e asserendo che quella del vicepresidente “non è la posizione ufficiale del Cio”.

 

NOTIZIA DA GAZZETTA.IT –

IN SVIZZERA I CAMPIONATI DI CALCIO DI SERIE A E B SI FERMANO

CICLISMO: INTERROTTO L’UAE TOUR

IL MINISTRO SPADAFORA SULLO STOP AGLI EVENTI SPORTIVI

SI

Certo il malefico Coronavirus non avrebbe potuto scegliere meglio avendo deciso di scatenarsi nell’anno che vede gli Europei di calcio e le Olimpiadi di Tokio. Eventi della prossima estate, lo sappiamo, e tutti speriamo che per allora la situazione sia stata risolta o almeno sotto controllo ma, se così non fosse, i problemi sarebbero insormontabili sia a livello umano che a livello sportivo, per non parlare delle ricadute economiche. Abbiamo visto intanto che in 5 regioni eventi e competizioni sono stati sospesi. Varie partite di pallone a cominciare da stasera in Europa League saranno giocate a porte chiuse, una soluzione che lascia perplessi in molti, ma che alla luce dei fatti sembra davvero l’unica percorribile. Ora anche la federazione italiana pallavolo, unitamente alle due Leghe di Serie A maschile e femminile, comunica di “avere deciso di sospendere l’intera attività pallavolistica nazionale a tutti livelli fino al primo marzo compreso”.

Anche il rugby si ferma a causa dell’emergenza Coronavirus. Lo fa sapere la Federazione nazionale pubblicando un comunicato sul sito ufficiale in cui si dice: “La Federazione italiana rugby, facendo seguito alle ordinanze disposte dalle autorità competenti e del Coni, in tema di contenimento dell’emergenza epidemiologica in atto, per il fine settimana del 28 febbraio-1 marzo sospende i campionati nazionali, inclusa tutta l’attività giovanile, ma anche l’attività di raduno delle Nazionali nelle regioni raggiunte dai dispositivi“.

Nelle zone “rosse” del Paese, come vi abbiamo già comunicato, sono sospesi anche gli allenamenti.

Intanto la Federcalcio, per avere ben chiaro il polso della situazione, e magari poter collaborare sul fronte del contenimento del Coronavirus, ha indetto una riunione tra i suoi medici, mirando alla costituzione di una vera e propria task-force. L’iniziativa è stata fortemente voluta da tutti i dirigenti della Figc, e particolarmente dal presidente Gabriele Gravina, e ha visto presenziare anche rappresentanti dell’AIA. Hanno partecipato alla riunione i professori Paolo Zeppilli e Andrea Ferretti, il dott. Carmine Costabile e il prof. Roberto Cauda, direttore dell’area clinica e dell’unità operativa complessa di microbiologia e malattie infettive del Policlinico Gemelli a Roma.

 

SPORT MEDIASET: AGGIORNAMENTI CONTINUI

 

 

La Federazione Italiana Pallavolo, nel monitorare costantemente l’evolversi della situazione legata al Coronavirus, a seguito delle istruzioni recentemente emanate dagli organi competenti, specifica che rimane sospesa l’attività di gara ad ogni livello (campionati nazionali, regionali e territoriali) fino al 1 marzo 2020 e che è consentito soltanto lo svolgimento degli allenamenti, purché effettuati a porte chiuse. Si ricorda a tutti e in particolare ai Comitati Regionali e Territoriali della FIPAV che tali provvedimenti federali sono in ogni caso soggetti al rispetto delle ordinanze regionali e/o territoriali in vigore. Si resta in attesa di ulteriori sviluppi ed indicazioni da parte del CONI e del Ministero dello Sport, al termine della Giunta CONI programmata per la giornata di domani 25 febbraio 2020.

In ordine alle misure di cautela adottate riguardo la salvaguardia della salute dei cittadini, la FIP ha annullato la manifestazione di consegna dei Premi di Studio 2019 dello scorso 29 febbraio presso il Salone d’Onore del CONI.

 

 

Accendi la TV e, in orario insolito, parte una edizione speciale del TG. Si parla di Coronavirus, ovviamente. Ti fanno vedere le immagini di una decina di paesi tra Lombardia e Veneto ridotti a territori spettrali dove non va in giro nemmeno un cane. Poi le immagini cambiano e assisti a file di persone in attesa di entrare al supermercato per fare incetta di tutto, dai disinfettanti ormai irreperibili, alle mascherine più introvabili ancora, e allora verso cibo in scatola, acqua minerale e via discorrendo, come il manuale del “si salvi chi può” illustra. A peggiorare la situazione arrivano le cancellazioni degli eventi sportivi, oltre che quelle di eventi nazionali come il carnevale di Venezia o di Cento. Saltano partite di calcio di campionati minori, e fino a lì ci si fa poco caso, ma poi si parla delle partite di serie A che per altro, visto il calendario cortissimo per via degli europei, non si sa bene quando si recupereranno. Per quella che dovrà recuperare l’Inter si parla addirittura dell’ultima settimana, 4 giorni e una partita prima della fine del campionato. E se dunque fino a questo punto sembrava quasi che il problema virus non ci toccasse a noi che abbiamo la fortuna di essere lontani – per ora – dalle zone più contagiate, toglierci il calcio la domenica è una mazzata che davvero spaventa, e che ti fa comprendere meglio di altro che stiamo vivendo davvero una criticità a cui non siamo abituati.

Non è finita. Continuando a guardare la tv, sullo schermo si succedono folle di esperti, politici, virologi, medici e studiosi di pandemie. Ognuno di loro sparge perle di saggezza ma alla fine ti accorgi che nessuno ha detto niente di nuovo. C’è da lavarsi le mani il più spesso possibile; puoi usare la metro se non la chiudono, idem per cinema e teatri; meglio non andare al pronto soccorso ma attendere previo chiamata che siano loro a venire da voi; il cane e il gatto di casa possono essere riammessi perché non hanno niente a che fare con il contagio; i morti italiani presentavano gravi patologie pregresse, e via dicendo. E poi ecco che scopriamo che siamo il terzo paese al mondo per numero di contagi, e che l’OMS ci sta inviando un gruppo di lavoro che venga a chiarire la nostra situazione che però, volendo, si chiarisce facile: in Italia una volta tanto abbiamo preso la cosa piuttosto sul serio e lì dove noi abbiamo fatto tanto per dire 4000 tamponi, in altre nazioni ne hanno fatti 400, quindi è normale che da noi sembra ci siano più casi, quando in realtà ci sono solo “più casi scoperti”, come i prossimi giorni dimostreranno.

 

 

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