A “Stelle sulla terra” si parla di Non Solo Assistenza

Continua a crescere e a diffondersi il progetto “Non Solo Assistenza – Realizzazione di una rete di sostegno per la disabilità” e lo fa grazie soprattutto all’operato di coloro che hanno deciso di entrare a farne parte e di diventarne messaggeri. L’iniziativa targata Arthesia, OPES, Misericordia Piana degli Albanesi e Danza delle Ombre ha come obiettivo quello di aumentare gli spazi aggregativi per consentire ai disabili di praticare attività ludico-sportiva, creando un modello da riprodurre su tutto il territorio nazionale per contribuire alla diffusione e alla crescita di una cultura dello sport inclusivo.

Paolo Laganaro, responsabile di Sport Acquatici Senza Barriere, ha ormai pienamente sposato il progetto, facendosi ambasciatore dell’inclusione sociale e degli sport adattati sulla base delle persone diversamente abili. Paolo sta veicolando il messaggio di “Non Solo Assistenza” in tutta Italia, con focus soprattutto nelle regioni centrali e meridionali della penisola, cercando di trasmettere i valori dell’iniziativa a quante più persone possibili.

Lo scorso 30 agosto Paolo ha presentato tutti i suoi progetti di sport e inclusione alla seconda edizione dell’evento “Stelle sulla terra”, tenutosi in villetta Falcone a Crispiano, in Puglia. La serata è stata l’occasione giusta anche per raccontare ai presenti la mission di “Non Solo Assistenza”. All’evento erano presenti sportivi, campioni e altri responsabili della società accumulati da un grande impegno nel favorire l’inclusione sociale. Nel corso della manifestazione, che ha avuto inizio alle ore 19:30, molti degli ospiti hanno parlato non solo della disabilità, ma soprattutto della forza e del coraggio che si celano dietro alcune scelte.

L’evento è stato promosso per la presentazione della bici hughbike, un tandem speciale realizzato grazie a un gruppo di ragazzi con disturbi dello spettro autistico. La “bicicletta degli abbracci” ha una particolarità: non si guida da davanti ma dal sellino posteriore. Questa caratteristica giustifica il suo nome perché il passeggero che siede al primo posto viene abbracciato da chi conduce il tandem.

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