Nel secondo approfondimento dedicato al settore Armi e Tiro di OPES il coordinatore Massimiliano De Cristofaro fa luce sul sistema di diplomi, attestati nazionali, certificati e titoli. Perché non tutti possono avere una valenza e solo alcuni possono fregiarsi del riconoscimento del CONI. Fare chiarezza e trasmettere rassicurazioni agli sportivi e ai praticanti delle discipline di tiro sportivo è uno degli obiettivi che il movimento di OPES persegue. Senza dilungarci troppo, vi lasciamo alla lettura del testo redatto proprio dal nostro Massimiliano De Cristofaro.
Carissimi affiliati OPES, oggi non parleremo di Armi e Tiro ma di un problema che questo settore ha riscontrato anche in relazione alle numerose segnalazioni giunte al Coordinamento Nazionale Armi e Tiro che, con la presente, vuole fare chiarezza sui Diplomi, gli Attestati e i riconoscimenti del CONI che hanno reale valore legale sul territorio nazionale. Per iniziare, è opportuno fare una veloce disamina della norma che regolamenta la materia.
In riferimento alla Legge Regionale nr. 61 del 01/10/2002 art.8-3° comma, nelle palestre, nelle sale ginniche e in tutte le strutture sportive aperte al pubblico dietro pagamento di corrispettivi a qualsiasi titolo, indipendentemente dal fatto che si tratti o si parli di quote sociali, d’adesione o di diversi compensi, i corsi rivolti al miglioramento dell’efficienza fisica (letteralmente) “Devono essere svolti con la presenza di un istruttore qualificato specifico per disciplina.”
Per istruttore qualificato (per singola disciplina riconosciuta), si intendono esclusivamente quelli in possesso di “Brevetti” rilasciati dalla Regione (Accademie), dalle Federazioni Nazionali e Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal C.O.N.I.
Sono ritenuti validi anche i Titoli rilasciati dagli Enti pubblici o Titoli accademici, come ad esempio la Laurea in Scienze motorie, anche se in questo caso sono da considerarsi “Professionisti” e non “Istruttori”. Pertanto, nello specifico, parliamo soggetti ad attività prettamente commerciali, con diversa natura fiscale.
I succitati “Brevetti” o “Diplomi” per avere validità legale devono essere emessi direttamente dai suddetti Enti preposti o dalle Federazioni riconosciute dal C.O.N.I. e mai in modo indiretto. Un’Associazione sportiva dilettantistica o Società Sportiva che in Italia rilascia direttamente attestati, diplomi (termine del tutto illecito e illegittimo da usare se non per gli Enti statali, Scuole, Università etc.), o titoli specialistici fornirà ai propri allievi e ai propri tecnici soltanto un titolo associazionistico che ha valore esclusivamente nel proprio ambito, ma che non fornirà nessuna garanzia in ambito legale e, soprattutto, fiscale.
Nell’eccezione che un’Associazione sportiva dilettantistica abbia stipulato una convenzione nazionale con un Ente e/o Federazione riconosciuta dal C.O.N.I. potrà rilasciare i relativi “Diplomi” direttamente dall’Ente, dalla Federazione del CONI e/o Accademie riconosciute, titolari dell’unica formazione autorizzata. Attenzione, quindi, a coloro che consapevolmente (o anche involontariamente) divengono, senza alcuna autorizzazione, Enti di secondo livello.
Ricapitolando, le Asd, Ssd e le Ac mai potranno rilasciare titoli aventi valore Legale/Fiscale certificabile, se non validi all’interno del proprio circuito associativo. Quindi, fate molta attenzione al “Diploma”, ai loghi e alle firme apposte in esso, perché esistono alcune (pseudo) federazioni, associazioni italiane ed enti europei che, non specificando espressamente quanto sopra, su eventuale richiesta di ispezione, verifica e accertamento, possono incorrere alla commissione di reati multipli e propri, già individuati e puntiti dal codice penale Italiano.
Fermo restando che sussistono diverse formule di formazione per le Associazioni sportive dilettantistiche e che esistono Enti e Accademie nazionali ed esteri di grande rispetto e prestigio, sappiate discernere con la competenza. Fate attenzione, per deduzione, a chi vuole abbindolare gli utenti interessati ad un futuro nello Sport, spesso attirati e “incartati” con frasi ad effetto, loghi sparsi e frasi ambigue, perché chi usa i giochi di parole, infatti, molto spesso è scaltro e sorpassa la zona grigia e va ben oltre il limite della legalità per saccheggiare tempo e denaro a chi, dello Sport, vuole fare una ragione della propria vita. E noi non possiamo perdere né il tempo né il nostro denaro.
Il settore nazionale Armi e Tiro, dopo aver raccolto una serie di segnalazioni, vigila e contrasta risolutamente questa forma di vera e propria violenza verso gli utenti, proteggendo in primis i propri iscritti e i neofiti con una formazione continua ed incessante. Al tempo stesso, esercita un’informazione corretta ed etica, che deve prevalere sempre sugli interessi.
Abbiamo già manifestato ampia contesa ai diplomifici e alla faciloneria. La campagna informativa continuerà incessante.
Se avete dubbi, domande o solo curiosità, l’Ente OPES è a vostra competa disposizione, precisando che l’istituto della Formazione Nazionale della nostra organizzazione, magistralmente guidato dal Dr. Vittorio Rosati, è fra i più qualificati in Italia e in Europa.
Abbiate sempre cura di voi stessi e siate curiosi, chiedete ed informatevi, perché la vita di un uomo è spesso legata alle informazioni corrette in suo possesso.
Articolo a cura di Massimiliano De Cristofaro
Coordinatore Nazionale Opes Armi e Tiro