Il progetto AttivAzione di OPES prosegue il proprio cammino, che ricordiamo essere lungo 18 mesi. L’attività, realizzata con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si propone di potenziare ed avviare il comparto. Per raggiungere gli obiettivi prefissi, saranno sviluppate 4 direttrici: la ricerca scientifica, la formazione, la sperimentazione e il tutoring.
Questo breve aggiornamento è dedicato alla fase 2. Il progetto, in collaborazione con l’UNINT di Roma, ha messo in piedi un Master e un corso di Alta Formazione; due espressioni dell’importanza di avviare le persone interessate a un ruolo professionale nell’ambito del Terzo Settore nella maniera più completa e aggiornata possibile, sviluppando competenze multisettoriali specifiche.

Il corso di Alta Formazione
L’8 maggio scorso ha preso il via il corso di Alta Formazione (90 ore), o per meglio dire il corso di perfezionamento in “La gestione di un progetto finanziato”. Su risorse.news si trova una lunga intervista a Simona Rotondi, docente sia del Master, sia del corso, in cui si mette in chiaro, in maniera certosina, l’urgenza di realizzare progetti che davvero rispondano alle necessità dei cittadini, in cui l’analisi di contesto non sia superficiale e poco dettagliata, ma attentissima e ben strutturata (clicca qui per vedere l’intervista).
Dunque, a tal proposito, il corso va a trattare diversi temi utili nel segmento, specificatamente: elementi di progettazione, tecniche di progettazione e project management, erogazione e monitoraggio del progetto, soft skills e networking, rendicontazione del progetto, e valutazione e sostenibilità del progetto.
Si deve perciò partire dall’assunto che non basta avere dei fondi e una buona idea, ma anche e soprattutto delle professionalità adeguate che possano dare peso al potenziale di un progetto e che ne consentano l’attuazione in maniera adeguata.
Il Master di attivAzione
Quanto al Master, che si sviluppa in 1500 ore e dà diritto a 60 cfu, è stato strutturato in modo che si approfondissero temi come l’analisi del territorio e la creazione di rete; strategie sull’impatto sociale e valutazione dei progetti, fino al reperimento fondi.
Per le associazioni, lo ricordiamo, si tratta di passaggi fondamentali: avere figure in grado di districarsi adeguatamente nella complessità che permea il mondo della progettazione.