Tutto sul meeting di ENGSO tenutosi a Roma presso la sede di OPES

Mercoledì 15 e giovedì 16 marzo si è tenuto a Roma, presso la sede OPES, un importante meeting del comitato di ENGSO. L’incontro ha visto la partecipazione di Linda Rombolà, project manager dell’ufficio relazioni internazionali di OPES, Theo Neyenhius, rappresentate del Comitato Olimpico Olandese e coordinatore dei lavori, Elisabeth Strobach, Policy and coordinator Officer ENGSO, Thiago Guilerme, project and policy manager ENGSO, Pierre Louis Magnani, ufficio relazioni internazionali Comitato Olimpico Francia, Julie Ravlo, rappresentante del Comitato Olimpico e Paralimpico norvegese e Petra Gantnerova, rappresentante del Comitato Olimpico slovacco. 

Ognuno dei membri del comitato di ENGSO ha trattato, durante la due giorni, tematiche inerenti al mondo sportivo di grande interesse sul piano nazionale ed europeo. Gli argomenti a cui si è prestato maggiore attenzione sono: la sostenibilità, gli Esports, il modello sportivo europeo e l’accessibilità

Le dichiarazioni di Theo Neyenhius sul meeting di ENGSO

Alla chiusura dei lavori ne abbiamo parlato con Theo Neyenhius, il quale ha riferito: “Le discussioni degli ultimi due giorni hanno riguardato più che altro il modo in cui possiamo portare avanti questi temi – citati nel paragrafo precedente, ndr – e cosa possiamo fare per permettere ai nostri membri di progredire e migliorare l’approccio dello sport di base su di essi”.

Neyenhius ha poi aggiunto che nei prossimi mesi il comitato andrà a realizzare webinar e produrre documenti utili ai membri di ENGSO, così da coadiuvarli nel processo di crescita e arricchimento. “Per tutti e quattro gli argomenti citati – ha chiarito – ora abbiamo un’agenda, e sappiamo che tipo di attività faremo nel prossimo periodo”. 

Quanto alla rilevanza delle materie trattate, Neyenhius ha spiegato: “Per noi i temi trattati sono tutti importanti in modo diverso. Per esempio, se si guarda agli Esports, si tratta di un fenomeno abbastanza nuovo. Quindi il nostro obiettivo principale è quello di creare consapevolezza tra le nostre organizzazioni affiliate. Si parla di qualcosa di completamente diverso rispetto, ad esempio, al modello sportivo europeo, che è già oggetto di discussione a livello di Commissione europea e di Consiglio europeo. Quindi, in questo caso, è molto più rilevante per un’organizzazione membro sapere cosa sta succedendo nell’arena europea. E, per esempio, un argomento come la sostenibilità ha bisogno di un approccio più pratico e quindi possiamo diffondere le migliori pratiche alle nostre organizzazioni affiliate che possono quindi andare avanti sul tema all’interno dei loro Paesi e apprendere come possono influenzare gli sport di base a livello locale nel trattare la sostenibilità”.

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