Primi in Salute

Tra le numerose attività progettuali proposte da OPES spicca Primi in Salute: un’iniziativa, realizzata con il Contributo di Sport e Salute, di cui l’Ente è capofila e che punta a diffondere e promuovere buone pratiche relative alla salute, ai corretti stili di vita e al movimento, mettendo al centro del discorso la prevenzione. Tra le linee, le parole contenute dalle modifiche apportate all’articolo 33 della Costituzione che riconoscono “il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.

Primi in Salute: il progetto di OPES dedicato alla prevenzione e alle buone pratiche da adottare per i corretti stili di vita

L’idea è quella di rivolgersi a diversi target in modo tale che il messaggio, anzi, i messaggi che alimentano l’intera operazione possano arrivare più o meno a tutti. Nello specifico, gli obbiettivi sono:

diffondere e promuovere la Prevenzione primaria nel campo della Salute attraverso l’adozione di  corretti stili di vita, corrette abitudini alimentari e regolare attività fisica; 

diffondere e promuovere la Prevenzione secondaria nel campo della Salute attraverso eventi e  programmi di screening accessibili a tutti i tipi di utenza; 

diffondere e promuovere l’importanza della prevenzione primaria e secondaria al fine di combattere recidive di malattie ed evitare peggioramenti dello stato di salute (Prevenzione  terziaria); 

sensibilizzare l’opinione pubblica alla cultura della salute e alla conoscenza delle patologie derivanti da comportamenti dannosi per la salute dei minorenni, dei giovani, degli adulti, degli over  65 e dei soggetti con disabilità. 

Per fare in modo dunque che si acquisisca una tale consapevolezza, il progetto prevede diverse attività sul territorio che siano coinvolgenti e abbiamo un appeal tale da sensibilizzare in maniera concreta l’opinione pubblica.

Le attività

OPES in collaborazione con INMP – Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà, si prefigge perciò sviluppare un progetto che, seguendo il principio costituzionale di sussidiarietà, vada a supportare e rafforzare l’offerta del SSN in materia di prevenzione. E intende farlo puntando ad alcune città in particolare, quali: Torino, Roma, Catania e Caivano.

In particolare, le prime tre città vedranno un’implicazione legata maggiormente alle attività svolte da OPES, mentre per quel che riguarda Caivano, data la sua storia più recente che ha vissuto una riqualificazione importante nonché una rivalutazione del tessuto sociale (in particolar modo guardando al Centro Pino Daniele, dove si verificheranno larga parte delle attività di Primi in Salute), saranno messi in piedi degli interventi congiunti.

Affinché però venga garantita una copertura nazionale completa, il progetto prevede la diffusione di materiali denominati “pillole di sport” orientati alla diffusione degli stili di vita sani e alla promozione della pratica sportiva, questa azione in particolare vedrà il coinvolgimento di ASD ed SSD su tutto il  territorio nazionale. 

Target

Quanto al target, sono state individuate delle fasce di età ben precise da coinvolgere nelle attività, vale a dire:

Bambine, ragazze e donne, spesso oggetto di disparità di genere; 

• persone con disabilità;

Giovani in generale, in quanto categoria maggiormente soggetta a problematiche fisiche e  psichiche con forti ricadute sulla salute come i disturbi alimentari e agli abusi in genere.

Di rimando, comunque, anche i genitori e i nonni saranno parte attiva del progetto: grazie alla partecipazione a eventi dedicati allo sport, alle video pillole, e alle attività di confronto, talvolta organizzate anche con i testimonial del progetto. Considerando poi che l’iniziativa arriverà nelle scuole e che sono previsti dei kit digitali per consentire all’intera famiglia di avere accesso a iniziative e informazioni, la partecipazione sarà totale.

Infine, andando a sviluppare attività a carattere integrato si vedrà come core lo svolgimento di discipline sportive meno praticate proprio per la loro natura combinata, come ad esempio: 

• sitting volley;  

• rugby touch; 

• basket in carrozzina; 

• tennis in carrozzina;  

• scherma paralimpica 

• futsal paralimpico etc. 

Questa dimensione sportiva assicura inoltre la pluridisciplinarità dell’evento permettendo ai partecipanti di cimentarsi in differenti discipline seguendo quelle che sono le proprie inclinazioni  personali.  Le attività saranno completate da interventi di carattere discorsivo e partecipativo in relazione alle tematiche dell’inclusione sociale, della disabilità e dei benefici della pratica sportiva.

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