Dal team di Champ le idee per non fermare i club sportivi durante l’emergenza coronavirus

Con le normative rese obbligatorie dalla minaccia COVID-19 e con le misure di quarantena prese da più di un mese, non solo in Italia ma nella maggior parte dei paesi europei, la comunità sportiva sta attraversando un periodo molto difficile. Società, associazioni, club, palestre e centri sportivi si sono visti costretti a bloccare tutte le attività e ad abbassare le saracinesche.
Diversi centri stanno cercando metodi alternativi per mantenere attivo, per quanto possibile, il servizio e continuare ad essere un punto di riferimento per i soci, ma non tutti hanno le idee ben chiare su cosa fare.

Se c’è una cosa che questa crisi ha fatto capire a molte realtà, non solo sportive, è stata l’importanza di una presenza online. La digitalizzazione è un enorme punto di forza perché può offrire ai club e alle palestre moltissime soluzioni innovative, pratiche che potranno comunque continuare a essere sfruttate anche dopo la fine dell’emergenza.

Champ, il progetto Engso che vede OPES come partner, ha come obiettivo proprio quello di fornire al movimento sportivo strumenti innovativi e formazione per la modernizzazione. Per questo il team di Champ ha messo per iscritto alcune idee che permetteranno ai centri sportivi di trasformare questo periodo di stop forzato in una grande opportunità per il futuro, e noi abbiamo deciso di condividerle:

1. Un ottimo modo per continuare a rimanere in contatto con i propri soci è trasmettere in diretta le sessioni sportive e gli allenamenti, così da permettere loro di seguirle da casa. Esistono molte piattaforme video disponibili da poter utilizzare. Una di queste è “Zoom”, ma è possibile anche sfruttare i social come Facebook e Instagram.

2. Organizzare competizioni online, utilizzare app e videogiochi sportivi, permette non solo di rimanere sempre connessi  con i membri del centro, ma anche di continuare a motivarli a distanza. È quello che sta facendo, ad esempio, il settore ginnastica di OPES, con il lancio di challenge che stanno riscuotendo un notevole successo.

3. A distanza è anche possibile offrire vari piani di formazione online, che possono anche essere rivolti a un pubblico specifico (come, ad esempio, gli anziani). Questi possono essere a pagamento oppure gratuiti, offerti come servizio aggiuntivo a quelli già esistenti in tempi normali.

4. È il momento giusto per prepararsi per tempi migliori. Queste settimane di stop possono essere sfruttate per rinnovarsi, apportare miglioramenti alla struttura e all’attrezzatura, rivedere e rinnovare la propria offerta e fare un’analisi per capire le proprie forze, debolezze, opportunità e minacce. Cosa funziona? Cosa andrebbe migliorato? Cosa sarebbe meglio abbandonare?

5. È un vero peccato lasciare l’attrezzatura a prendere polvere. Un’idea potrebbe essere quella di prestare o noleggiare gli attrezzi da palestra agli associati più motivati, che vogliono continuare ad allenarsi costantemente da casa.

6. Se i bambini non rientrano nel proprio target è il momento ideale per iniziare a coinvolgere anche loro. Milioni di genitori con figli a casa stanno infatti lottando per portare avanti da soli l’istruzione dei propri pargoli, senza dimenticare il divertimento. Si potrebbero, quindi, creare sessioni di allenamento a distanza per i bambini, così che possano continuare a divertirsi anche senza i loro amici e i giochi all’aperto.

7. Le associazioni e le palestre sono chiuse ma questo non significa che non possano crescere anche in questo periodo. È il momento giusto per sviluppare nuove idee, accogliere nuovi soci, vendere buoni regalo, reclutare più allenatori e pensare alle proposte per il 2021.

8. Con le piattaforme video è possibile offrire ai soci allenamenti a distanza ma anche lezioni diverse, più orientate all’insegnamento. Gli allenatori e gli esperti dei centri e delle associazioni potrebbero mettere il loro sapere a disposizione dei clienti, offrendo lezioni di stretching, di tecniche di corsa, di preparazione psicologica, organizzazione di eventi, lavoro di squadra, motivazione e molto altro.

9. I centri sportivi hanno il potere di riuscire a mobilitare migliaia di persone. È il momento di fare del bene alla comunità aiutando i volontari in moltissimi compiti: portare generi alimentari agli anziani e alle persone che non possono uscire di casa, prendersi cura dei figli dei medici e degli infermieri e aiutare gli imprenditori locali. Si può pensare anche di iniziare a collaborare con un ente di beneficenza locale, un fornitore di assistenza sanitaria o una camera di commercio.

10. Si può fare del bene anche diventando promotore di buone pratiche. I club hanno un enorme raggio d’azione e farebbero bene a condividere con i proprio membri le informazioni e gli aggiornamenti sull’epidemia, incoraggiarli a esercitare le rigide procedure igieniche e a mantenere la distanza sociale.

 

Sicuramente nessuna delle soluzioni offerte dal team di Champ potrà sostituire una sessione sportiva dal vivo, ma rende comunque possibile, nell’attesa di un ritorno alla normalità, un’ottimizzazione del molto tempo passato a casa.

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