Luigi Brudetti porta l’Italia e lo Star Judo Club dei Maddaloni sul tetto d’Europa

Le note dell’inno di Mameli risuonano all’Arena di Gdynia per celebrare l’oro conquistato da Luigi Brudetti all’European Cup under 21 di judo. Ad una settimana dal successo di Martina Esposito a Sarajevo, un altro atleta dello Star Judo Club sale sul gradino più alto del podio e fa svettare il tricolore sopra le altre bandiere, attestando e confermando l’altissimo livello raggiunto dalla scuola italiana, e in modo particolare dalla palestra napoletana.

 

In Polonia, in quello che prima era soltanto un piccolo borgo di pescatori e che oggi fa parte del distretto di Danzica che si affaccia sul Mar Baltico, Luigi Brudetti, con ferocia, grinta e determinazione, ha eliminato tutti i suoi avversari. Sul tatami il judoka partenopeo, iscritto nella categoria 66 kg, ha superato il polacco Litwin Przemyslaw grazie ad un ippon, quindi è stato il turno dell’olandese Uyar Suheyl, poi la vittoria contro l’ucraino Danylo Khlopetskyi ha spalancato le porte della semifinale all’allievo dei Maddaloni. Il penultimo atto della competizione è stato alquanto combattuto, sudato e palpitante. Brudetti ha battuto al golden score, grazie ad un waza-ari, l’ostico bielorusso Dzmitry Muzhaila. In finale, invece, il giovane atleta ha completato il suo straordinario cammino europeo nel modo migliore possibile: con un ippon si è liberato della resistenza dell’ucraino Danylo Khlopetskyi. Nell’urlo liberatorio e nelle braccia allargate, come se dovesse mostrare il suo corpo più grande ed impressionante di quello che è, c’è tutta la gioia, l’adrenalina accumulata, la sofferenza di un under 21 che inseguiva un sogno e che per raggiungerlo ha ingoiato bocconi amari ed ha assorbito con avidità gli insegnamenti dei suoi Maestri, i migliori in circolazione. Questo successo in terra polacca potrebbe essere la consacrazione di Luigi Brudetti.

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Naturalmente, in questo successo c’è anche tanto del Clan Maddaloni. Gianni, ‘O Maé, e Pino, l’oro olimpico di Sidney, lo hanno aiutato a compiere quel piccolo salto di qualità che ancora mancava. Poi, è logico che senza la volontà, la costanza e l’impegno dello stesso atleta anche il più grande allenatore della Terra non può fare la differenza. In quell’Enclave di Scampia che si trova in Viale della Resistenza, lì dove si insegnano disciplina, legalità e judo, nascono e si forgiano talenti, ma ancor prima uomini e donne. I successi di Martina Esposito e di Luigi Brudetti, così come quelli di tutti gli altri ragazzi che frequentano lo Star Judo Club, dimostrano quanto sia fondamentale ed importante la Palestra del Maestro Maddaloni per il judo italiano e per la società in generale.

 

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Credits: le foto sono del sito eju.net e sono state scattate dalla fotografa Joanna Jakimowicz-Halke

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