Sport ed inclusione, l’accogliente Salento ha ospitato un appuntamento di “Non Solo Assistenza”

Terra del sole, del mare e del vento. Ma anche terra di approdo e di passaggio per coloro che provenivano da Oriente. Terra di uomini orgogliosi delle proprie radici e di strenui difensori di una cultura millenaria che risale fino all’età del bronzo, quando su questo suolo mise piede il combattivo ed indipendente popolo dei Messapi. Questo è il Salento, penisola ospitale e per questo da sempre considerata aperta ed inclusiva.

A Santa Maria di Leuca, lì dove l’Adriatico e lo Ionio si abbracciano, rispettandosi ed annullando le loro differenze, lo scorso 11 agosto, si è svolta una tappa provinciale del progetto “Non Solo Assistenza – Realizzazione di una rete di Sostegno per la Disabilità”. Una giornata di caldo e di sole si è rivelata come uno splendido e significativo momento per vivere lo sport senza barriere, praticando delle attività acquatiche e subacquee. Le proprietà dell’acqua, per certi versi, sono taumaturgiche, perché permettono al corpo di rilassarsi, di diminuire la tensione muscolare e di migliorare l’esecuzione di un movimento, vista e considerata la minor forza di gravità a cui è soggetto un corpo immerso in un liquido. Presso la piscina del Resort Messapia, i ragazzi disabili, che hanno preso parte a questo appuntamento, hanno potuto provare un’esperienza dalle sensazioni forti ed indescrivibili. Grazie all’assistenza degli istruttori di DDI (Disabled Divers International) Italy, organizzazione internazionale senza scopo di lucro impegnata nella promozione, nello sviluppo e nella conduzione di programmi di formazione subacquea per persone con disabilità, si sono avvicinati al mondo del sub con la voglia di divertirsi e con lo spirito di coloro che vogliono spostare sempre più in là i propri limiti fisici e psichici. Indossare una muta, respirare tramite un erogatore e quel tuffo eseguito per immergersi possono sembrare delle semplici azioni, ma al loro interno celano un significato più recondito e molto più profondo di quanto possa essere l’altezza massima di una piscina. In ogni piccolo gesto eseguito ci sono delle conquiste personali immaginifiche. Conseguire un semplice brevetto che attesta le proprie capacità di sub, per certi versi, vuol dire raggiungere un sogno, ottenere un successo e dimostrare a se stessi e agli altri di essere un uomo o una donna che, nonostante le avversità, non si tira mai indietro e non molla mai.

Simili esperienze, inclusive, adattate o integrate, coinvolgono emotivamente e fisicamente, educano ed offrono delle opportunità sportive senza eguali. Come il Salento, sanno lasciare un segno indelebile nel tessuto sociale italiano.

 

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