Stati Generali dello Sport Italiano, l’intervento del Presidente Marco Perissa

La riforma del Governo che avvia un processo di trasformazione dello sport è stata l’argomento principe degli Stati Generali dello Sport Italiano. A Palazzo H, all’interno del Salone d’Onore del CONI e alla presenza dei Sottosegretari Giancarlo Giorgetti e Simone Valente, tutti gli attori protagonisti del mondo sportivo nazionale, a partire dal Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano Giovanni Malagò, hanno fornito il loro prezioso contributo ed analizzato il momento attuale.

 

Durante le sessioni pomeridiane degli Stati Generali, i lavori e il dibattito sul tema “Coni, futuro segnato e/o futuro sognato?” sono continuati con gli interventi dei rappresentanti delle Discipline Sportive Associate, degli Enti di Promozione Sportiva, dei Comitati Regionali, dei Delegati Provinciali e delle Associazioni Benemerite. Per l’Organizzazione Per l’Educazione allo Sport ha preso la parola il Presidente Marco Perissa. Dopo aver dichiarato di aver ascoltato con attenzione le parole dei rappresentanti del Governo gialloverde e di condividere la linea tracciata quando si parla di prevenzione e attività scolastiche, Perissa ha aggiunto: “C’è un dubbio e deriva dalla semantica: se il Governo dice che le Associazioni Sportive sono vessate dai processi burocratici, io vi chiedo se la burocrazia di cui parlano sia responsabilità del CONI o se non sia una conseguenza delle Legislature che si sono susseguite negli ultimi 40 anni? Hanno parlato della necessità di praticare lo sport a scuola e allora domando: è una prerogativa del CONI la ristrutturazione dell’impiantistica scolastica che versa in condizioni da Terzo Mondo? Se è vero che lo sport italiano deve essere rilanciato secondo i presupposti che noi tutti condividiamo, io vi chiedo perché, anziché riformare lo sport, il Governo riforma il CONI? Parliamo di due cose diverse, perché il CONI è un soggetto attuatore delle politiche legislative e normative delle due camere e perché la politica ha il diritto e il dovere di interrogarsi sul funzionamento delle leggi promulgate finora ed eventualmente di migliorarle. Ho un dubbio semantico su questo processo di riforma: dovremmo spiegare che una riforma è un processo normativo strutturato complesso, che parte da un’analisi normativa, che definisce un orizzonte di visione e che promulga delle leggi per applicare quella riforma. Un emendamento alla finanziaria è un intervento economico nell’ambito delle controllate dello Stato. È legittimo, ma è diverso da un riforma. La mia preoccupazione nasce dall’esperienza precedente, perché chi, come ad esempio gli Enti di Promozione Sportiva, lavora nel Terzo Settore, nella Promozione Sociale e nel Volontariato ha vissuto una stagione di Governo recentemente che ha riscritto i codici del Terzo Settore, generando il panico nel mondo associativo di base, nelle organizzazione rappresentative e nel forum del Terzo Settore. L’assenza di normative di riferimento in vigore genera caos, assenza di risposte e impossibilità di lavorare. Chi paga le conseguenze di un processo normativo incompleto nell’ambito del Terzo Settore? Non le associazioni, ma gli utenti finali. Io mi auguro che il Governo instauri un dialogo strutturato con il mondo dello sport per dare seguito a questo emendamento presente nella Legge di Bilancio di fine 2018, auspico che il Governo metta le mani immediatamente sulla Legge “Melandri” ed, infine, spero che il MIUR stanzi fondi importanti per la ristrutturazione dell’impiantistica scolastica, perché questo sarebbe a completamento delle buone intenzioni che ci sono state raccontate. Al CONI, in modo particolare al Presidente e alla Giunta, chiedo, a nome dei 500.000 tesserati che rappresento, di vigilare sull’operato del Governo e di utilizzare la Giunta Nazionale del CONI come un comitato permanente di vigilanza. C’è stata un’apertura apprezzabile, ma il mondo dello sport ce l’abbiamo a cuore noi. Va bene la collaborazione, assumendoci la responsabilità di vigilare sul corretto funzionamento della macchina per difendere gli interessi di tanti bambini che fanno sport”.

 

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