La morte di Papa Francesco ci riempie di tristezza e di dolore. Abbiamo perso un grande Pontefice e un grande uomo che ha segnato la nostra epoca, ma anche una guida morale e spirituale che ha saputo guidarci, stimolarci e farci riflettere con parole piene di amore, speranza e compassione.
Ora sta a noi fare tesoro dei suoi messaggi e dare continuità, con grande senso di responsabilità, ai suoi insegnamenti. Quel “non dimenticate mai la bellezza della vita, la bellezza dello sport” sarà la nostra bussola, la nostra stella polare.
La sua frase mi è tornata in mente pochi giorni fa, ad Assisi, la città del Santo simbolo di povertà e pace cui ha reso omaggio scegliendo il nome pontificale di Francesco. Guardando la pelota de trapo, la palla di stracci con la quale giocava da bambino, che l’Atletica Vaticana aveva mostrato alla platea, ho ragionato su quanto fosse splendido quel semplice e umile pallone, su come avesse potuto allietare le sue giornate di fanciullo e su come quello strumento fosse perfetto per costruire amicizie, rompere barriere e unire persone differenti, ma accomunate dall’amore per quella sfera che, come ha più volte sottolineato, può fare miracoli.
Seguendo i suoi precetti con grande senso di responsabilità, noi dirigenti dovremo impegnarci costantemente per esaltare la funzione sociale e pedagogica dell’attività sportiva e del gioco. Due parole, gioco e sport, che non considereremo mai disgiuntamente. L’una è e sarà sempre collegata all’altra. Sono e saranno foriere di messaggi di pace e di speranza e pure di valori positivi, come la fratellanza, la solidarietà, il sacrificio, l’inclusione, l’integrazione e la gioia. Contribuiscono e contribuiranno a costruire la nostra comunità e ad allenare i nostri corpi, i nostri cuori e i nostri valori. In una parola, la nostra vita.
L’incontro con Papa Francesco a Sport For All
Non dimenticherò mai il nostro incontro, avvenuto nel settembre di 3 anni fa in occasione del summit internazionale sullo sport per tutti. Ci ha chiesto di impegnarci alla promozione di uno sport che sia a misura di ogni persona, coeso e accessibile.
Ci ha esortato a farlo tutti insieme, perché da soli, in maniera individuale, è impensabile vincere una sfida così probante. Ci ha spronato, poi, a promuovere uno sport a misura di ciascun individuo e a far emergere il talento e le potenzialità di ogni singolo atleta, indipendentemente dalle sue condizioni o abilità. Infine, non posso non ricordare il suo invito a rendere lo sport una casa per tutti, aperta e accogliente. Una casa che non deve mai perdere la sua atmosfera familiare.
Mettendo in pratica i suoi insegnamenti, omaggeremo la sua memoria e renderemo eterno il suo ricordo, il suo volto e le sue parole.
Grazie per averci infuso fiducia e speranza. Grazie per tutte le parole che ha speso per lo sport olimpico, paralimpico e di base. Grazie, soprattutto, per aver illuminato le nostre vite.
Infine lo vogliamo ricordare con questo suo pensiero.
“Incoraggio ciascuno di voi a vedere lo sport come un percorso di vita che vi aiuti a costruire una comunità più solidale e per portare avanti i valori della vita cristiana: lealtà, sacrificio, spirito di gruppo, impegno, inclusione, ascesi, riscatto. Date sempre il meglio di voi stessi! Vi benedico di cuore”.
Per sempre grazie, Papa Francesco, il mondo dello sport continuerà a pregare per te!